“Il 2025 è iniziato da poche settimane e il mondo sembra viaggiare in accelerazione verso direzioni contrarie a quelle verso cui, da anni, lavoriamo con impegno e convinzione.
Vorrei perciò condividere una prima, breve riflessione sul destino della finanza ESG e della finanza a impatto nei nuovi scenari internazionali, mentre ci prepariamo a un impegno ancora più fattivo e pervasivo per i mesi che verranno.
Non possiamo ignorare, come da più voci sottolineato, il segnale che arriva dai grandi fondi, BlackRock e altri, che negli ultimi mesi hanno deciso di uscire dalle alleanze per la decarbonizzazione e il net zero, partite attorno al 2020. Di questo ho parlato nel mio intervento al New Year’s Forum all’auditorium del Maxxi a Roma lo scorso 18 gennaio. Tuttavia, nutro una speranza.
La mia speranza è che questo disimpegno sia più retorico che reale, rispondendo a una sorta di “dinamica di allineamento” al clima negativo che si sta sviluppando negli Stati Uniti con la vittoria di Trump. In realtà, all’interno di questi grandi fondi di investimento e asset manager c’è già moltissimo capitale canalizzato verso aziende dei settori tech, green tech ed energia rinnovabile e dell’intelligenza artificiale applicata ai processi di transizione ambientale e sociale.
E poi c’è l’Europa, che di certo non può e non deve tornare indietro. Dobbiamo riconoscere che ci sono stati errori, penso agli eccessi di compliance legale che non sempre corrispondono a processi di transizione reale, ma è su questo che dobbiamo lavorare. La prospettiva deve essere quella di migliorare e rafforzare l’approccio europeo, che in questo contesto, con il suo quadro di regole e politiche e con il suo ecosistema impact in crescita, diventa un presidio fondamentale su scala globale. Dobbiamo incoraggiare quei fondi e quegli strumenti finanziari già indirizzati verso la finanza ESG e la finanza a impatto.
La sfida per me è chiara. Basta leggere i giornali e vedere cosa sta succedendo nel mondo: dalla Patagonia alla California, assistiamo a episodi di estrema gravità che sono già gli effetti del cambiamento climatico e del riscaldamento globale. È evidente che avremo sempre più bisogno di finanza e capitali orientati verso la decarbonizzazione, la transizione e la dimensione sociale degli investimenti. E i nostri passi non possono che andare in questa direzione.
Sono pronta a verificare questa prospettiva tra un anno, ma mi sento di condividere la convinzione che oggi ci sia un allineamento retorico che non corrisponde a quello che sta succedendo nei mercati. Nei mercati, il tema della transizione ambientale e sociale è già stato in gran parte fatto proprio dalle imprese, orientandone le scelte strategiche e i processi decisionali.
Con questa breve nota, in apertura di un anno che si preannuncia turbolento, voglio assicurare l’impegno crescente, mio personale e dell’intera Social Impact Agenda per l’Italia, nello sviluppare insieme proposte consapevoli, progetti e sperimentazioni che ci permettano di avanzare, oggi più che mai, verso un’economia che abbia il coraggio e l’intelligenza di fare dell’impatto sociale e ambientale positivo la propria cifra distintiva.
Buon lavoro a tutti e tutte noi in Italia, in Europa, e perché no, nel mondo attraverso la nostra rete globale GSG Impact.
Con fiducia nel futuro.”
Giovanna Melandri
Presidente Human Foundation e Social Impact Agenda per l’Italia, Global Ambassador GSG Impact